Sistema scolastico italiano: stop alla bocciatura
Possiamo davvero rinnovare il sistema scolastico italiano ed eliminare la bocciatura?
Alcune settimane fa alcune news dal mondo della scuola hanno sollevato non pochi dibattiti.
Da una proposta del partito Fratelli d’Italia, si è ventilata l’ipotesi di eliminare la bocciatura nel sistema scolastico italiano.
Ma non solo. La proposta riguardava anche l’adeguamento del sistema scolastico italiano a quelli europei ristrutturando così il nostro modello:
classi suddivise non per età ma per competenze, diplomi che non certificano il traguardo raggiunto ma specificano il tipo di conoscenze acquisite durante gli anni.
Insomma, un vero e proprio ripensamento del nostro modello scolastico per come lo conosciamo.
La proposta ha raccolto pareri positivi…
Di immediato, tutto il pubblico ha espresso la propria opinione sull’idea su un nuovo modello di scuola italiano.
In alcuni casi, corpo docenti e attori della scuola, hanno espresso parere concordante con il ripensamento del sistema. Per molti, difatti, la bocciatura resta un elemento negativo nella vita dell’alunno che, in concreto, non porta ai risultati sperati.
Inoltre, l’idea di poter creare diplomi che certifichino le reali competenze acquisite risulta essere un’idea davvero molto valida sia dal punto di vista educativo che pedagogico. La ripetizione degli anni dovrebbe essere riservata solo alle discipline dove ci sono effettive carenze.
…ma non tutti sono d’accordo.
Alcuni docenti e dirigenti scolastici si sono, infatti, dichiarati in disaccordo con una proposta del genere.
Dal punto di vista ideale, l’adozione di un modello senza bocciatura è sicuramente più lodevole e auspicabile, ma il modello italiano per com’è strutturato, non può, al momento, accogliere un tipo di sistema come quelli esteri.
Inoltre, per molti, la bocciatura non è una condanna, anzi, aiuta il ragazzo a maturare le competenze che per svariati motivi non ha acquisito durante gli anni.
Allo stesso tempo, però, un sistema del tutto permissivo che non richiama i propri studenti potrebbe sortire effetti negativi, ancor più devastanti di quelli già raggiunti a causa della pandemia.
Abbiamo raccolto anche le vostre opinioni
Abbiamo somministrato ai nostri follower un breve questionario sul tema per conoscere l’opinione di docenti e genitori in merito.
Le risposte, non molto lontane dalle aspettative, sono state negative. Il 57,7% è in disaccordo ad un nuovo sistema contro, però, un 42,3% piuttosto cospicuo di pareri favorevoli.
Le motivazioni principali coincidono, per lo più, con i pareri comuni espressi anche dalle personalità dell’ambito: la bocciatura serve e aiuta i bambini a colmare le lacune che si sono create; nel nostro mondo scolastico la bocciatura avviene solo in casi particolarissimi. La suddivisione in classe per età è giusta perché garantisce equità mentre una suddivisione per competenze potrebbe innescare meccanismi di discriminazione.
O, ancora, la bocciatura stimola i ragazzi a migliorare e conseguire i risultati. Sull’aspetto, invece, dei diplomi come certificati di competenze, ci si trova abbastanza concordi: la scuola come diplomificio buonista è un’idea di istruzione del tutto condannabile e non auspicabile.
Abbiamo, inoltre, chiesto pareri su cosa cambiare e cosa no del nostro sistema scolastico.
Le risposte hanno raccolto non pochi malcontenti: eccessiva burocrazia che ingessa la didattica, insegnanti poco formati, classi troppo numerose che impediscono di seguire il singolo alunno, lezioni frontali ormai obsolete, metodi didattici non innovativi e antiquati, programmi didattici scarni e non adatti alle fasce d’età.
Insomma, un’insoddisfazione quasi completa per quanto riguarda non la struttura del nostro modello d’istruzione ma la formazione scolastica, dalla didattica agli approcci del corpo docente.
E’ giusto, quindi, rinnovare l’eduzione scolastica?
La risposta sembrerebbe essere sì. Ma, forse, più che rivedere il sistema di bocciatura o del diploma, bisognerebbe mettere in discussione le modalità di insegnamento e la formazione dei docenti italiani.
Più formazione del personale e ringiovanimento dello stesso, più digitalizzazione nelle scuole, più snellimento burocratico e adozione di nuovi modelli educativi sono solo alcune delle tante richieste avanzate dagli insegnanti e dai genitori.