Se tu che mi stai leggendo hai a che fare con bambini d’età compresa tra i 3 e i 7 anni, perché sei un genitore o magari insegni nelle scuole dell’infanzia o primarie, allora avrai avuto anche tu un’esperienza simile a quella che descrivo qui di seguito e saprai sicuramente di cosa sto parlando!
Come stimolare lo sviluppo armonico nei mobile born
Gli strumenti digitali a supporto dell'apprendimento di concetti topologici e motricità fine
Se tu che mi stai leggendo hai a che fare con bambini d’età compresa tra i 3 e i 7 anni, perché sei un genitore o magari insegni nelle scuole dell’infanzia o primarie, allora avrai avuto anche tu un’esperienza simile a quella che descrivo qui di seguito e saprai sicuramente di cosa sto parlando!
Sono Jolanda Coppola, mamma di due bambini, entrambi ancora nella fascia d’età di cui sopra.
Dai 3 ai 6 anni, mia figlia aveva una concezione dello spazio intorno a sé praticamente inesistente!
Si muoveva sgraziata nella stanza, travolgendo giocattoli e persone, inciampando nei propri piedi e rovesciando qualsiasi cosa si trovasse sul proprio cammino. Le sue ginocchia erano sempre “sbucciate” e la frase che forse si è sentita ripetere di più in quel periodo è stata: <Ma “a mamma” (siamo campani, “a mamma” e “a papà” è l’intercalare tipico delle frasi dei genitori della nostra regione!) come fai a cadere sempre?!>.
Il maschietto, invece, alla stessa età aveva una padronanza spaziale migliore ma una manualità molto più ridotta: mentre la sorella ha cominciato a disegnare e colorare a partire dai 4 anni, lui a quasi 6, disegna ancora in maniera molto rudimentale e solo ora mostra interesse per i lavori manuali, come, ad esempio, costruire un’astronave con i tubi della carta igienica (mentre la sorella non fa altro che rovistare nel contenitore della carta e consumare km e km di nastro adesivo).
Apprendimento e sviluppo delle capacità: i mobile born sono diversi dalle generazioni precedenti
All’inizio pensavo che queste fossero peculiarità dei miei bambini. Solo successivamente, parlando con le maestre della scuola dell’infanzia che hanno frequentato, ho scoperto che questo “rapporto conflittuale” con lo spazio è una cosa, ahimè, comune ai bambini delle ultime generazioni.
I miei bambini sono “nativi digitali”, cioè bambini che con computer, Internet e cellulari hanno a che fare dalla nascita. O anche “mobile born”, cioè quelli che prima di imparare a camminare, già si sanno muovere con agilità su smartphone e tablet.
Ma, in particolare, la loro infanzia, come quella della maggior parte dei loro coetanei, è caratterizzata dal fatto di essere prevalentemente “bambini da appartamento”: passano la maggior parte della loro giornata in luoghi chiusi, guardando la televisione o utilizzando giocattoli e app, piuttosto che in spazi aperti svolgendo giochi “fisici” come correre, andare in bicicletta, fare capriole.
Le difficoltà riscontrate dalle insegnanti nell’insegnamento dei concetti topologici
Questa situazione, inevitabile per lo stile di vita attuale, è peggiorata ancora di più causa pandemia di Covid-19, che ha limitato ulteriormente le occasioni di attività all’aperto (o outdoor, come si usa dire adesso), determinando nei bambini una carenza di stimoli per quanto riguarda lo sviluppo del dominio visuo-spaziale e dei concetti topologici.
Un modo “difficile” per dire che i bambini di oggi hanno maggiori difficoltà ad apprendere concetti come destra e sinistra, a relazionarsi con lo spazio intorno a loro, o nell’uso della penna, delle forbici o di qualsiasi altro strumento che richieda abilità legate alla motricità fine.
Lo sanno bene le maestre che, ad esempio, ogni giorno faticano a formare e mantenere ordinate le “fila” dei piccoli alunni quando è ora di lasciare la classe. O anche quelle che, in prima, devono insegnare ai bambini a scrivere, rispettando riga e quadretti, o che si ritrovano a dover lavorare con piccoli che ancora hanno difficoltà a riconoscere la destra dalla sinistra.
Inoltre, c’è il fatto che noi genitori e insegnanti apparteniamo alle generazioni “analogiche”, facciamo ancora parte di quelli che, da bambini, il pomeriggio giocavano in strada o in cortile con gli amici, correvano dietro un pallone e preparavano disegni e bigliettini per amici e genitori.
Conseguentemente, sebbene col tempo ci siamo adattati all’avvento della tecnologia e ai cambiamenti repentini che il suo utilizzo comporta anche in ambito sociale, fatichiamo a trovare nuovi modi che ci permettano di colmare il bisogno dei nostri figli, dei nostri alunni, di ricevere stimoli che li guidino verso uno sviluppo armonico.
Impariamo a cercare nuovi stimoli anche con l’utilizzo del digitale
Come fare a uscire da questa impasse? Come colmare quest’esigenza formativa anche in assenza di possibilità di attività all’aperto o in spazi appositi? Può la tecnologia non essere più una nemica ma diventare un’alleata e un valido supporto nello sviluppo armonico dei più piccoli?
Se ne parla insieme con la dott.ssa Antonietta Galiano, direttrice dell’Arcobaleno del Sorriso, Scuola dell’Infanzia di Salerno, e formatrice accreditata C.N.I.S., nel webinar gratuito che si terrà venerdì 4 giugno 2021.
Avremo modo, insegnanti e genitori, di confrontarci su questo argomento, di esporre le nostre perplessità e di ascoltare l’esperienza di Antonietta che, alla luce dei suoi 30 anni di attività didattica con i bambini dell’infanzia, ci mostrerà alcuni delle soluzioni adottate con i suoi alunni, alternando attività outdoor all’utilizzo della piattaforma Martina in presenza.
Sarà un pomeriggio all’insegna della condivisione e dell’approfondimento!
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